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domenica 23 novembre 2008

STORIA DEL TANGO - Parte ottava

LUOGHI E INCONTRI


Agli inizi del Novecento, i bordelli accoglievano, nel tempo libero, parte della popolazione maschile di lavoratori immigrati, fino a quando. negli anni Venti, il governo argentino decise di chiuderli, non tanto per motivi morali, ma soprattutto perchè erano luoghi popolari d'incontro, ed erano considerati quindi pericolosi e "sovversivi". Questi luoghi vennero in parte sostituiti dai cabaret, locali di lusso destinati a una clientela di estrazione sociale più elevata. In questi nuovi spazi, l'impronta "europea" e "ben pensante" si fece sentire e influenzò, di riflesso, anche la danza, che adottò movimenti più eleganti e meno sensuali e ridusse di conseguenza la propria carica erotica, in più, l'introduzione del "bandoneon" nei complessi musicali contribuì a rallentare il ritmo della musica, a causa della difficoltà di suonare questa complicata fisarmonica. Nel 1913 alcuni artisti argentini portarono il tango in Europa. A Parigi, in partiucolare, conobbe un successo strepitoso, tanto che quello fu dichiarato " l'anno del tango". Quando in Argentina, si seppe del successo europeo del tango nelle classi sociali più elevate, tutti si convertirono a ballare quella danza che prima disprezzavano perchè era ritenuta "da negri". Anche i maestri di ballo dell'epoca iniziarono ad "addomesticare" il tango per renderlo accettabile ai più, e in pochi anni questa danza, prima considerata "peccaminosa" e "indecente", diventò portavoce della cultura argentina nel mondo. La maggior lentezza di esecuzione e il tono sentimentale di molti testi delle canzoni, oltre alla cadenza quasi "lamentosa", data dalla musica del bandoneon, dettero al Tango quel carattere nostalgico e "notturno" che, in parte, ancora oggi conserva.

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